E' un piatto trapanese
semplice e di effetto ed era il piatto forte che preparavano Paolo e
Giacinto, quelli del vecchio P & G di via Spalti. Adesso lo
trovo di rado nei ristoranti però viene proposto con una certa
ritualità in due posti che sono in effetti più rosticcerie che
ristoranti. Mi riferisco ad Angelino al porto e Gambero Rosso alla
Madonna, dove il piatto viene preparato con una certa cura. E si presta a
parecchie versioni.
- 8 seppie meglio se
piccole (circa 500 gr.)
- 30 gr. di uva
passa
- 30 gr. di pinoli
- il succo di due
limoni
- 200 gr. di
pangrattato
- 3 cucchiai di
pecorino
- 3 foglie di
alloro
- 1\2 bicchiere di
vino
- sale, pepe olio
extra vergine di oliva q.b.Procediamo così:
1) Puliamo le seppie
eliminando le interiora e la sacca del nero (che può essere
surgelato per preparare degli ottimi primi al nero di seppia) stando
bene attenti che la parte tentacolare rimanga attaccata alla “sacca”.
Per i principianti meglio farsi aiutare dal pescivendolo. Dopodiché
sistemiamo le seppie in uno scolapasta facendole asciugare per
bene.
2) Su una teglia capiente
sistemiamo della carta da forno. Suggerisco, per consentire una
migliore aderenza alla teglia, di bagnare la carta stropicciarla e
poggiarla, infine sulla teglia. Accendiamo il forno riscaldandolo a
180°
3) Prepariamo il ripieno.
In una scodella mettiamo: la mollica , l'uvetta che avremmo
ammollato nel vino caldo, i pinoli, il succo di due limoni, il
pecorino, 1/3 di bicchiere di olio di oliva, sale e pepe e mescolare
fino ad ottenere un composto momgeneo.
4) Riempiamo le seppie: stando bene attenti a non staccare i tentacoli,
cerchiamo di mettere quanto più composto possibile nella sacca.
Poggiare le seppie in teglia, spezzettare e distribuire le foglie di
alloro e irrorare di olio extra vergine di oliva, manco a dirlo del
Principato di Cipponeri.
5) Mettere in forno per 25 minuti non di più se non si vuole rischiare di fare indurire troppo le seppie.
5) Mettere in forno per 25 minuti non di più se non si vuole rischiare di fare indurire troppo le seppie.
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